Il primo giorno di scuola. Definizione di un concentrato di emozioni diverse allo stato puro.

È il giorno che mette davanti agli occhi di noi ragazzi che siamo all’inizio di un nuovo capitolo delle nostre vite.

Tante emozioni e sentimenti diversi hanno attraversato le nostre menti quando dopo i mesi estivi abbiamo attraversato i cancelli del San Lorenzo.

Un pizzico di malinconia per il termine delle vacanze, la paura delle novità, la speranza che questo nuovo anno scolastico ci doni qualcosa di bello e inaspettato…

Il pensiero di conquistare il banco desiderato ci ha riportati tutti con i piedi per terra, e con la campanella delle 8.00 sono state aperte le aule, consentendo ai più fortunati di conquistarsi i tanto ambiti posti.

Non è poi certamente mancato il tempo dei saluti; è sempre bello infatti rivedere i volti di amici e compagni, che condivideranno con noi il viaggio anche di quest’anno.

Poco dopo, ci siamo recati in teatro dove il Direttore e i professori hanno preparato un vivace momento di accoglienza.

Per dare qualche piccola nozione riguardo alle regole della scuola ai nuovi arrivati di prima, permettendo agli altri di fare un po’ di ripasso, è stato organizzato un simpatico quiz a cui hanno partecipato alcuni dei rappresentanti delle varie classi.

Ci ha pensato poi don Michael a consegnare tre spunti per vivere al meglio questa avventura: ci ha ricordato che al San Lorenzo le porte sono sempre aperte e che frequentare questo “casa” – termine usato esplicitamente da Don Bosco – vuol dire avere la possibilità di entrare a far parte di una grande famiglia; che il nuovo inizio che abbiamo vissuto è l’opportunità di rinascere e cominciare a camminare in modo nuovo, ed infine che le sfide future saranno l’occasione di imparare a sostenere, al posto di sopportare, ciò che la vita ci metterà davanti.

Quindi, secondo lo stile di don Bosco, abbiamo pregato tre “Ave Maria” per affidare questo nuovo tratto di cammino e per ricordarci che si può camminare bene solo se accompagnati.

Tornare al San Lorenzo non è mai un semplice ritorno a scuola, ma è un ritorno a casa, un ritorno in un luogo in cui ciascuno di noi può scoprire di essere amato, perché in fondo si sa: “CHI SA DI ESSERE AMATO AMA”.